E’ un piatto delizioso, può essere servito come secondo oppure in minore quantità come antipasto per una bella cena di pesce. Fa di quella cucina tradizionale palermitana che utilizza pochi ingredienti poveri, facilmente reperibili che attingono dal mare e dalla terra, i due elementi fondamentali della Sicilia… poi ci sarebbe anche il sole ma … troviamo anche quello in questo piatto, concentrato nel succo di arancia che ne è uno dei protagonisti…
Un po’ di storia: La storia delle” sarde a Beccafico” è collegata ad un uccelletto dalle carni molto gustose, che abita le campagne della Sicilia, chiamato, appunto, Beccafico perchè ghiotto di fichi. I nobili siciliani di una volta cacciavano e cucinavano questi piccoli uccelletti farciti proprio con le loro stesse viscere. I beccafichi venivano sistemati nei piatti con le piume della coda rivolte all’insù, così da poterli afferrare e mangiucchiarli a piacimento per appagare i loro palati golosi.
Il popolo composto soprattutto da pescatori, non avendo la possibilità economica di acquistare i beccafichi, decise di rinnovare quel piatto eccezionale ma costoso, utilizzando le sarde: deliscate e aperte a libro … e avendo l’accortezza di non togliere la coda (elemento fondamentale per l’estetica del piatto che deve ricordare l’uccelletto di cui prende il nome!!).
Ingredienti per 4 persone
600 grammi di sarde (ma vanno bene anche la saraghina, le acciughe o i sardoncini)
100 grammi di pane grattugiato
olio evo
due cucchiai di prezzemolo tritato
2 spicchi di aglio tritato finemente
50 grammi di pinoli
50 grammi di uvetta leggermente ammollata nell’acqua
sale, pepe
succo di un’arancia
2 foglie d’alloro
Preparazione
Le sarde vanno pulite, private della lisca e aperte a libro, facendo attenzione a non dividere le due metà. Va però lasciata la coda.
Per il ripieno, passare leggermente il pangrattato in padella con un filo d’olio, per farlo tostare.
Amalgamare poi tutti gli altri ingredienti, ben tritati a coltello. Aggiungere un poco d’olio, se fosse troppo secco.
Disporre il composto sulle sarde, lasciando la pelle all’esterno, e arrotolarle su se stesse, partendo dalla testa. La codina deve restare all’esterno ed essere ben visibile.
Disporre i rotolini di sarda in una teglia unta d’olio, e decorare con qualche foglia d’alloro, che in cottura darà un profumo e un aroma meravigliosi.
Preparare un’emulsione con il succo d’arancia, un poco d’olio e zucchero, secondo i gusti (io ne metto pochissimo e bagnarvi le acciughe).
Cuocere in forno già caldo per 15 minuti circa. Lasciarle riposare ancora un quarto d’ora prima di portarle in tavola, in modo che i sapori si possano amalgamare bene tra loro.