Giorgia Lagosti

“Scroccadenti” Romagnoli

Ingredienti

330 grammi di farina 0
150 grammi di zucchero
50 grammi di burro
3 uova
100 grammi di mandorle con la buccia
mezza bustina di lievito (8 grammi)

Preparazione
Unire tutti gli ingredienti, tranne un tuorlo e le mandorle, in una capiente ciotola e impastare fino ad ottenere un composto sodo ed omogeneo. Nel caso risultasse troppo morbido (e quindi poco lavorabile), si aggiunga un pò di farina.
Completare alla fine anche le mandorle intere.
A questo punto, dopo aver bagnato le mani, modellare tre “salamini” e disporli, ben distanziati, su una placca da forno ricoperta con della carta oleata.
Con il tuorlo avanzato pennellare la superficie dei filoncini (eventualmente, prima di questa operazione, emulsionare il tuorlo con un pò di acqua). Porre in cottura la teglia nel forno già caldo (180 gradi), per una ventina di minuti.
I nostri “salamini” dovranno essere già lievemente colorati, lievitati e sodi.
Ora arriva il momento più delicato: ritirare dal forno la teglia e porre, uno alla volta, i filoncini su di un tagliere o su un asse di legno e, con un coltello a lama alta e regolare (quello della minestra per intenderci), tagliare la pasta in fettine.
Saranno i nostri Scroccadenti.
I tagli devono essere netti, veloci e decisi, e praticati appoggiando entrambe le mani sulla lama del coltello.
Allineare infine i biscotti così ottenuti sulla placca e rimetterli in forno a tostare: quest’ultimo passaggio va portato a termine tenendo lo sportello del forno leggermente aperto, con una temperatura di 170 gradi e controllando che non coloriscano troppo.
Variante
Sostituire 30 grammi di farina con 30 grammi di cacao amaro e unire all’impasto 100 grammi di nocciole al posto delle mandorle: si ottengono così gli Scroccadenti al Cioccolato e Nocciole.

Note
Se in Toscana si servono regolarmente i Cantucci con il Vin Santo, noi qui in Romagna non possiamo non abbinarli alla nostra Albana Passito!
Poi … sono biscotti “secchi” che si mantengono molto a lungo: se conservati in contenitori a chiusura ermetica (non esposti all’umidità tipica di una cucina), rimangono buoni anche per un mese.